Attraverso Alice (2005)

cast

drammaturgia,
conduzione laboratorio teatrale
e regia  di
Maurizio Canovaro
Erika Gori
Francesca Palla

con gli allievi del Liceo Classico e Scientifico “G. Carducci” e dell’ISIS “Ceccherelli-Einaudi”

Leonardo Argentieri,
Claudia Barsalini,
Valentina Brancaleone,
Elisa Carrari, Benedetta Celati, Gabriele Consonni, Elena Galletti, Francesca Landi,
Chiara Migliorini, Veronica Papi, Giulia Perini, Giovanni Rafanelli, Martina Sabatini, Selene Sottile, Federica Ulivieri, Virginia Walker, Giulia Zammarchi

conduzione laboratorio teatrale
e regia
Maurizio Canovaro
Erika Gori
Francesca Palla

insegnanti referenti
Loretta Mazzinghi
Gloria Taddei

staff tecnico
Dario Bressan
Federico Nesti

attrezzeria e materiali scenografici a cura del Teatro dell’Aglio

Salerno, 20 maggio 2005

IV Rassegna Nazionale del Teatro della Scuola

Premi ricevuti: migliore regia e migliore attrice (Virginia Walker).

L’idea di una messinscena di Alice venne durante un trasferimento in pullman con i ragazzi del Laboratorio teatrale. Chissà come, il discorso cadde proprio su Alice nel paese delle meraviglie: forse, come è consuetudine nelle gite, intonavamo canzoni e il repertorio spaziava ormai tra i motivetti dei cartoni animati. Tutti avevano ben presente il film di animazione della Walt Disney, anzi, molti dei ragazzi conoscevano il racconto e i personaggi creati dalla fantasia di Lewis Carroll solo attraverso la visione di quel film. Tanto per dire qualcosa, ci dicemmo che sarebbe stato un ottimo soggetto per un nuovo lavoro teatrale e la cosa fu accolta con entusiasmo.

Si può tradire l’entusiasmo di quindici adolescenti appassionati di teatro?

Iniziato il nuovo anno scolastico e il laboratorio teatrale, cominciamo a rileggere Alice nel paese delle meraviglie e poi Oltre lo specchio. A prima vista un’impresa difficile: come si possono rendere in teatro i cambiamenti di statura della protagonista, i gatti che scompaiono a partire dalla coda lasciando solo il loro smagliante sorriso a fluttuare nell’aria, oppure le metamorfosi di regine che diventano pecore? Però ci sono anche dei punti di forza: innanzitutto la possibilità di realizzare un allestimento corale, senza doversi preoccupare di distinzioni di genere nell’assegnazione dei ruoli (i laboratori teatrali, si sa, pullulano di aspiranti attrici!) poiché i personaggi saranno animali, fiori, carte da gioco… E poi, nel testo, ci sono così tanti spunti e così tanti personaggi che se rifuggiamo alla tentazione di un adattamento fedele, possiamo costruire il nostro personale viaggio di Alice.

Già, ma quale viaggio? Quello nel Paese del meraviglie o quello Oltre lo specchio? Entrambi, o forse nessuno dei due. Perché la nostra Alice ha più o meno diciassette anni, l’età media dei nostri giovani attori, e nel suo sogno racconta le inquietudini di questa età della vita: la voglia e la paura di crescere, i rapporti con il gruppo, la propria insofferenza verso gli atteggiamenti paternalistici e la stupidità dei pregiudizi. Così, nella rielaborazione onirica di una Alice adolescente del ventunesimo secolo, i personaggi assumono talvolta i connotati di stereotipi contemporanei, spesso attingendo al campionario che ci offre certa cattiva televisione, pur mantenendo i dialoghi del testo di Lewis Carroll. Dunque un viaggio attraverso Alice.

Le inquietudini di Alice aprono varchi nelle certezze dettate dalla razionalità, e il conflitto - scandito dal costante riferimento al tempo che scorre, che si vorrebbe fermare o muovere a piacimento, in avanti o all’indietro - si svilupperà attraverso una partita a scacchi il cui esito vedrà infine soccombere la stessa Alice, che resterà prigioniera delle sue contraddizioni.

Non c’è il lieto fine, dunque, ma questo non per pessimismo, solo per esorcizzare la paura di confondersi e smarrire la strada che conduce all’età degli adulti, un modo non banale per concludere quello che è, comunque e soprattutto, un divertissement teatrale.


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