Fedra o della passione (2007)

cast

regia di Mario Bernardini

con Valentina Brancaleone, Dario Bressan, Sergio Cini, Rosanna Costa, Tonia Izzo, Rosa Marulo, Chiara Migliorini, Gianna Pasquali

scene e costumi Donella Garfagnini

video Stefano Fontana

disegno luci Federico Nesti

Composizione drammatica di Mario Bernardini tratta da Euripide, Seneca, Sarah Kane

Fedra è una delle figure del mito greco che ha ispirato i drammaturghi nell’arco di molti secoli: la vicenda che struttura l’azione è rimasta nel tempo pressoché inalterata.

Si basa su un triangolo incestuoso: il padre, Teseo, lontano o comunque sullo sfondo;  la moglie, Fedra, innamorata del figlio di primo letto del marito, Ippolito. L’amore della donna adulta si scontra con il rifiuto del giovane. Al culmine di questo (non) rapporto sta la falsa accusa di stupro da parte della donna insoddisfatta; seguono l’ira del padre offeso, la morte del giovane e, a conclusione del tutto, il riconoscimento dell’innocenza calpestata.

L’azione è simile alla biblica storia del casto Giuseppe e della moglie di Potifar: e dunque un archetipo transculturale.

Ma cosa distingue la Fedra di Euripide da quella di Seneca, di Sarah Kane - e dalle altre non citate?  Il carattere, la forza delle passioni, le motivazioni che spingono i personaggi ad agire, a rischiare l’onore e la vita, a morire.

Se l’amore consuma la Fedra euripidea, la rende anoressica, lacerata da sentimenti contrastanti e quasi afasica nei confronti dell’oggetto del desiderio aspramente misogino, quella di Seneca si sente trascinata da oscuri destini familiari, prigioniera di un matrimonio fallito: vede nei tratti del figlio il volto idealizzato del padre, l’uomo che avrebbe voluto e che invece non è stato.

Sotto un linguaggio corrivo ed aggressivo, la fragilità è il tratto che distingue la Fedra di S. Kane: fragilità di fronte alle proprie pulsioni amorose e sessuali, all’indifferenza, alle verità scandalose e nascoste – che lontanamente alludono alle vicende della famiglia reale inglese.

Il testo, che abbiamo elaborato sulle citazioni dei tre autori sopra nominati, cerca di rivelare questi molti aspetti del personaggio, in un attraversamento che sottolinea i salti temporali e le differenze d’epoca, ma che lascia irrisolto il conflitto fra il femminile e il maschile.

 


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